Le migrazioni anfibi: Lago di Endine, Lago di Gaiano e Lago d'Iseo - Zù e Portirone
Come Partecipare ai salvataggi
LAGO DI ENDINE Lungo la strada provinciale n. 76 ogni primavera avviene la migrazione degli anfibi secondo le rotte riportate qui sotto:
La principale specie migrante è il rospo comune Bufo bufo che presenta i contingenti maggiori. Il numero degli esemplari migranti è elevato oscillando dal 1994 al 2012 tra 10 000 esemplari e 27 000 circa. ed è per questo motivo, che dal 1992 avvengono i salvataggi che hanno lo scopo di tutelare gli anfibi dagli investimenti stradali. Durante i salvataggi sono state osservate altre 5 specie di anfibi che si recano a deporre le loro uova presso il lago di Endine.
La rana di Lataste — Rana latastei è presente con alcune centinaia di esemplari migranti
Non mancano centinaia di rane agili _Rana dalmatina e di rane verdi Pelophylax sinklepton esculentus e Pelophylax lessonae
Ben rappresentati sono gli urodeli tra cui il tritone punteggiato Lissotriton vulgaris meridionalis e tritone crestato italiano Triturus carnifex
Inoltre è presente anche la salamandra pezzata Salamandra salamandra che però, non depone nel lago di Endine. Per la ricchezza della fauna batracologica è stata consegnata alla Comunità Montana la targa di Area d’Importanza Erpetologica Nazionale dalla Societas Herpetologica Italica.
LAGO DI ISEO ZU'
Per chi volesse partecipare ai salvataggi deve contattare la Comunità Montana dei Laghi Bergamaschi servizio G.E.V. Guardie Ecologiche Volontarie che gestiscono le operazioni di salvataggio. Materiali occorrenti: siccome i salvataggi avvengono nelle ore notturne nei mesi di marzo e aprile è consigliabile vestirsi in modo adeguato perché le temperature possono oscillare tra 2°C e 12°C, inoltre l’umidità può essere notevole. Durante la notte può piovere è perciò è necessario munirsi di giacca impermeabile con cappuccio. La strada lungo la quale avviene la migrazione (Strada Provinciale n°76) è scarsamente illuminata o buia è indispensabile perciò procurarsi una torcia (con pile di riserva). La G.E.V. forniscono dispositivi catarifrangenti onde essere più visibili alle auto in transito. Consigliati stivali nelle serate piovose e guanti di gomma o in lattice per maneggiare gli anfibi. E’ necessaria una matita o una penna per compilare la scheda che verrà assegnata. Cosa fare: una volta giunti presso il luogo di ritrovo (generalmente presso la chiesa di S.Felice) bisogna contattare le G.E.V. della Comunità Montana Valle Cavallina lì presenti onde farsi assegnare il settore di competenza (la zona è suddivisa in tre settori ). Le Guardie Ecologiche Volontarie forniscono oltre le fasce catarifrangenti la schedanecessaria per segnare il numero di anfibi salvati. E’ importante compilarla per due motivi: statistici e per capire l’andamento della migrazione onde programmare gli interventi nei giorni seguenti. I volontari assegnati ai singoli settori dovranno spostare i rospi e gli altri anfibi da lago a monte nel caso venissero trovati nei tratti a monte della barriera temporanea, nel caso venissero trovati sul lato a lago della barriera verso valle stanno risalendo e quindi vanno fatti attraversare la strada e collocati sul lato a monte. Attenzione: lungo la strada sono presenti tunnel sottostradali per l’attraversamento degli anfibi, in questo caso ci si limiti a segnalare sulla scheda gli animali osservati per un intorno di circa 20 m dall’imbocco del sottopassaggio. Fate molta attenzione ai cancelli perché spesso le barriere sono mancanti è necessario e agli animali che si trovano negli immediati dintorni.
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