Il Centro si presenta

       

Convegno GEV LR 10/08                                           Riunione progetto Area Vasta Val Grigna                     

 

La Stazione Sperimentale per lo Studio e la Conservazione degli Anfibi Lago di Endine è nata nel 2006 per volere della Regione Lombardia.
Essa è collocata nell’Area di Rilevanza Ambientale -Endine Iseo- ed ha sede provvisoriamente presso la comunità Montana della Valle Cavallina a Casazza.
 

Un po’ di storia …A causa dell’impegno profuso dalla Comunità Montana e dalle sue GEV negli anni che, nel 2004 venne proposta da parte del Funzionario Regionale Franco Grassi l’istituzione della Stazione Sperimentale del Lago di Endine.

Nel maggio dello stesso anno venne riconosciuta una seconda stazione sperimentale presso il comune di Somaglia (LO).

Mentre la Stazione Sperimentale del lago di Endine si occupa della tutela e conservazione delle specie nell’ambito montano alpino, la sua gemella, in quel di Somaglia, si occupa della tutela degli anfibi in ambiti planiziali.

Le province di competenza della Stazione Sperimentale Regionale lago di Endine sono infatti quelle di: Bergamo, Brescia, Sondrio, Como, Lecco e Varese, le restanti province lombarde competono invece all’altra Stazione Sperimentale di Monticchie di Somaglia.

 

La Stazione regionale per lo studio e la conservazione degli anfibi in Lombardia lago d’Endine ha i seguenti compiti (art. 3 Convenzione):

- promuovere e coordinare di progetti e attività finalizzate al monitoraggio e di salvataggio della batracofauna lombarda al fine di eliminare fenomeni di declino delle specie con particolare riferimento a quelle più minacciate o rare nel territorio delle aree protette regionali;

- organizzazione di corsi, seminari ed incontri di studio, con particolare attenzione alle dinamiche degli ecosistemi, delle popolazioni anfibie e delle peculiarità ambientali della Lombardia in collaborazione con gli Enti gestori delle aree protette;

- attivazione di un Centro di documentazione specializzato al fine di promuovere alla più ampia diffusione della conoscenza delle specie tutelate, dei problemi di salvaguardia, delle normative vigenti e delle iniziative di conservazione promosse e/o attivate;

- predisposizione di un ecomuseo dedicato alla fauna anfibia lombarda, con annessa mostra permanente sull’attività di salvataggio e tutela delle popolazioni anfibie locali;

- organizzazione di mostre itineranti e produzione materiale didattico-divulgativo, nonché studi specifici di settore;

 

 

                                                                                                                Uscita in Val Trompia con le GEV 

 

- realizzazione di interventi di miglioramento ambientale atti a favorire la batracofauna ed in particolare le azioni di ripristino di zone umide, la realizzazione ex novo di pozze per la riproduzione degli anfibi;

- realizzazione di programmi di allevamento mirati a reintroduzioni di larve/girini previo accurato studio di fattibilità, la rimozione dei fattori di rischio e degli elementi di disturbo nonché di un adeguato periodo di monitoraggio degli interventi.

In questa convenzione viene anche istituito un Comitato tecnico scientifico composto da 5 membri che avrà i seguenti scopi (art. 4 Convenzione):

- avviare le attività di monitoraggio ed elaborarne i risultati ottenuti;

 

Censimento ululone

 

- pubblicare e divulgare i dati ottenuti dall’attività di ricerca e monitoraggio;

- collaborare con gli Enti scientifici regionali e nazionali competenti per le attività di studio e di conservazione delle popolazioni di anfibi;

- sottoporre alla Regione un programma annuale di interventi di conservazione e di mitigazione d’impatto infrastrutturale a tutela delle popolazioni di anfibi minacciati in Lombardia;

- esprimere pareri sugli interventi strutturali di carattere antropogenico comportanti la minaccia di alterazione o di scomparsa di aree importanti quali habitat di popolazioni di anfibi minacciati in Lombardia;

- collaborare con gli Enti preposti alla tutela e alla sorveglianza del territorio;

- proporre alle autorità scolastiche programmi mirati di educazione ambientale e naturalistica da attivarsi nelle scuole di ogni ordine e grado;

- predisporre e mantenere in adeguato aggiornamento elenchi dei più importanti siti riproduttivi e delle zone interessate dal transito migratorio riproduttivo o usuale delle popolazioni di anfibi del territorio regionale, con particolare attenzione ai punti di interferenza negativa con la rete viaria locale o nazionale;

- predisporre opportune linee guida tecnico/scientifiche inerenti alle modalità di intervento, le metodiche e i materiali più adatti alla situazione ai fini di una definizione univoca e precisa degli interventi di salvaguardia degli anfibi minacciati.

 

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